IL VECCHIO
E IL NUOVO
A NOVARA
Egregio Direttore,
leggendo sui giornali le ultime notizie sulle ricerche petrolifere nel
Novarese e
dintorni, mi sorge questa domanda: ma è mai possibile che la
storia non insegni niente? è mai pos- sibile che torni a galla dopo
sessant'anni il sogno morto e sepolto del petrolio in Val Padana ? è ac-
cettabile che ci si balocchi col progetto assurdo di
ricavare lo “ shale gas “ o metano da scisti dal nostro sottosuolo, esponendolo
ad attacchi sconsiderati e pericolosi ? Come se non bastasse la tra- gedia del
1994, quando a Trecate esplose un pozzo e inondò di petrolio una vasta area
alle porte di Novara. A questo punto il discorso si allarga, anche in relazione
alla lunga e difficile crisi economi-
ca e finanziaria, che ormai da quattro anni attanaglia il
Novarese, l' Italia intera e non risparmia il resto del mondo. Pensiamo davvero
di uscire dalla crisi, puntando su settori moribondi, come l'in-
dustria petrolifera o le grandi opere inutili ? Tra qualche
decennio, di petrolio non ce ne sarà più, o quel poco che rimarrà costerà
talmente caro, da renderlo inutilizzabile. Le grandi e costosissime o- pere
inutili, con il codazzo della cementificazione, della devastazione del
territorio, delle cave pron- tamente trasformate in discariche per rifiuti
tossico nocivi, promettono soltanto di rendere il nostro territorio un deserto
malsano e invivibile. Così la terza pista di Malpensa, la bretella stradale
Nova- ra-Malpensa, il teleriscaldamento di Novara, il parcheggio sotterraneo di
L.go Bellini, le cave e le discariche intorno a Novara, i progetti di
inceneritori di rifiuti, i progetti di immensi centri com- merciali divoratori
del verde agricolo,ecc. ecc. appartengono concettualmente al passato, ma , come
zombi, non vogliono morire e tornano
periodicamente ad ossessionarci. Bisogna fare punto e a ca- po. E'
assolutamente necessario puntare su settori nuovi, che portino occupazione
qualificata per i nostri giovani : l'informatica per la riorganizzazione dei
nostri servizi pubblici e per la ricerca indu-; striale; una nuova politica
energetica, fatta di risparmio, di efficienza
e di uso delle fonti rinnovabi- li; il riciclo totale dei rifiuti con il
riutilizzo delle materie prime seconde;
la ricerca di nuovi mate- riali ecocompatibili e di processi industriali per la
riduzione dell'impiego delle materie prime e dell' energia. E' anche necessario
rivitalizzare settori tradizionali, come il turismo, arricchendolo di ini-
ziative di qualità( la cultura rende !) e tutelando il territorio e le
ricchezze naturali; come l' agricol-
tura, con la valorizzazione delle colture tradizionali e
biologiche.
Solo archiviando il vecchio e iniziando a costruire
coraggiosamente il nuovo, possiamo sperare di uscire dal tunnel della crisi e
di tornare a sperare nel futuro.
Cordiali saluti.
p. Coordinamento Ambientalista Rifiuti del Piemonte (
C.A.R.P.)
Sezione di Novara e provincia- Onlus
ing. Fabio Tomei- 335-52.111.06
Novara, 8 agosto 2011
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